- Soprannominato "Quick", "lo Svelto"
- Ha un primato di vittorie nelle arti marziali combinate (MMA) di 12 a 2
- Ha sconfitto due avversari in meno di 30 secondi ciascuno
- Si è piazzato tra i finalisti in occasione della sua prima partecipazione alle World Series Of Poker (2007)
Mike Swick gioca online su Full Tilt Poker.
Quando Mike "Quick" Swick, un peso medio specializzato in combattimenti di arti marziali, con un impressionante primato di 12 a 2, ha chiesto se poteva essere uno degli amici di Full Tilt Poker, chi poteva dirgli di no?
Infatti siamo orgogliosi di avere Mike come amico. Non soltanto è un concorrente attento che ha superato insidie minacciose per la carriera fino ad arrivare ai massimi livelli della sua disciplina sportiva, ma è un modello da imitare per i giovani atleti e un uomo che impegna la sua energia irrefrenabile in cause umanitarie.
Nativo di Houston, nel Texas, la vita di Mike è cambiata per sempre dopo che ha visto "The Karate Kid." Quando ha iniziato a demolire a colpi di karate i mobili di casa, sua madre ha deciso di iscriverlo a un corso di Tae Kwon Do. Aveva solo otto anni.
Crescendo, altri film hanno ispirato Mike a provare nuove arti marziali. Dopo aver visto "Kickboxer", voleva andare a prendere lezioni in Thailandia, ma, siccome era ancora alla scuola superiore, alla fine si è accontentato di darci ancor più sotto con la palestra. A 18 anni, Mike ormai era esperto di kickboxing, box thailandese e arti marziali combinate. Ha combattuto in gare per dilettanti e poi ha fatto il suo debutto in campo professionistico, vincendo l'incontro.
La carriera di Mike ha avuto una svolta poco dopo il suo inizio. Sua madre gli ha fatto ottenere un lavoro come addetto alla sicurezza presso l'ambasciata statunitense a Mosca. Non avendo mai viaggiato fuori dal Texas, Mike ha afferrato al volo l'occasione di conoscere un'altra cultura. Mentre era in Russia, si teneva in forma esercitandosi con i Marine di stanza all'ambasciata.
In Russia, Mike è venuto a sapere di avere un battito cardiaco irregolare. I medici gli hanno detto che se voleva vivere aveva bisogno di cure. Gli effetti collaterali dei farmaci però gli avrebbero impedito di gareggiare a livello professionistico.
Abbattuto dalla notizia, Mike ha fatto una cosa che desiderava sin da adolescente – è andato in Thailandia ad allenarsi. Rendendosi conto di non poter sfuggire dai propri problemi, presto è tornato a casa e si è sottoposto a un intervento chirurgico, conscio del fatto che un solo errore avrebbe potuto provocare più danni o persino la morte. Tuttavia nulla di ciò contava – voleva solo la sua occasione per tornare a gareggiare.
L'operazione ha avuto successo e Mike è tornato in Thailandia per ritrovare la forma giusta per combattere. Mentre era lì, è stato sopraffatto dalla povertà che vedeva, e da allora ha svolto attività di diffusione di informazioni sul lavoro svolto dall'UNICEF per aiutare a migliorare le condizioni di salute dei bambini nei Paesi del Terzo Mondo.
Infine Mike è tornato ai combattimenti a livello professionistico nel 2002. Si è guadagnato il soprannome di "Quick" per i suoi primi due incontri al Campionato di arti marziali terminati entrambi con un knockout e durati meno di 30 secondi ciascuno.
Oltre a lottare, Mike spende una buona parte della propria vita dedicandosi al poker. Dalla sua prima visione del poker professionistico trasmesso in TV, ha iniziato a trarre ispirazione per giocare alla grande. Nel corso degli anni, ha continuato a sommare successi, sia nei giochi in contanti che in svariati tornei. Mike sogna di lasciare un segno nel mondo del poker, quindi non perdetelo di vista nelle sue partecipazioni ai prossimi tornei.
Cogliete l'occasione di comunicare via chat e di giocare con Mike la prossima volta che lo vedete su Full Tilt Poker, ma state attenti, ai tavoli di solito colpisce con la stessa forza con cui colpisce gli avversari sul ring ottagonale.