Da dilettante a vincitore del braccialetto WSOP in meno di un anno

“Questo è quello che sognavo ogni giorno, davvero ogni giorno. Desideravo possederne uno e ora ce l'ho fatta”. – Questo il commento di Martin Klaser dopo l'aggiudicazione del braccialetto WSOP

Martin Klaser gioca online su Full Tilt Poker.

Ogni aspirante giocatore di poker sogna di diventare un professionista e vincere il braccialetto delle World Series of Poker - Martin Klaser è uno di quelli che ha reso il sogno realtà. In poco meno di un anno, è passato da giocatore dilettante a professionista del poker, aggiudicandosi il braccialetto WSOP. Qui vi spieghiamo come Martin è stato in grado di trasformare il suo sogno in realtà:

Come iniziare

Nato e cresciuto a Colonia, in Germania, Klaser ha iniziato ventunenne a giocare a poker, mentre era ancora studente presso l'Università di Scienze applicate di Rheinbach. Si è innamorato subito del gioco e, grazie al sostegno e all'incoraggiamento del padre, ha dedicato molti suoi sforzi per formarsi come un giocatore solido e completo. Martin ha partecipato al primo torneo dal vivo a Colonia nel dicembre 2006 e, nonostante non si è aggiudicato in quel caso nessuna vincita in denaro, l'esperienza vissuta ha consolidato la sua passione per il gioco e la competizione. Ha quindi iniziato a giocare a Full Tilt Poker quasi ogni giorno, lavorando sodo per migliorare le sue abilità da torneo e i risultati in eventi più importanti multitavolo. Inoltre, ha iniziato perfino a lavorare presso un casinò locale per perfezionare ulteriormente la propria formazione.

La Sfida per un milione di Euro

Nell'agosto 2007, Full Tilt Poker ha annunciato la Sfida per un milione di Euro, una serie esclusiva di tornei Freeroll destinata a giocatori residenti dentro e fuori la Germania. Qualificandosi online, il nostro giocatore si è aggiudicato un posto nel torneo a 2100 partecipanti svolto a Colonia. Dopo aver combattuto per dare il meglio, Martin ha giocato al tavolo dei finalisti in modo straordinario, assicurandosi la vittoria e un viaggio a Monaco al fine di partecipare a una finale con altri cinque dilettanti, per un montepremi da 50.000 Euro e per aggiudicarsi la possibilità di giocare direttamente contro tre membri del Team Full Tilt e competere per un premio in denaro pari a fino 1 milione di Euro.

Ancora una volta, Martin è stato il migliore e ha iniziato ben presto a ricevere lezioni private da alcuni membri del Team Full Tilt, ovvero Phil Ivey, Jennifer Harman ed Erik Seidel, per prepararsi al testa a testa televisivo contro gli altri membri del Team Full Tilt Chris Ferguson, Howard Lederer e Gus Hansen.

Quando i riflettori si sono accesi, Martin ha messo in pratica tutti gli insegnamenti ottenuti online e dai suoi insegnanti, sconfiggendo sia Ferguson che Hansen e poi perdendo lo scontro decisivo contro Lederer. La prestazione gli ha consentito di guadagnare 350.000 dollari e un posto nella rosa di professionisti Full Tilt Poker.

La vita da professionista

Dal momento del suo ingresso tra i professionisti, Martin ha continuato a figurare come una presenza costante negli eventi sia online che dal vivo, in tutto il mondo, chattando e giocando regolarmente con altri fedeli del Full Tilt negli MTT online e in tornei come gli Aussie Millions.

Nel giugno 2008, Martin ha ottenuto la più grande vittoria della sua giovanissima carriera, vincendo il suo primo braccialetto WSOP e oltre 216.000 dollari nel torneo davvero competitivo del Pot-Limit Omaha Hi/Lo Split 8 or Better da 1500 dollari. La vittoria è stata resa ancora più dolce per Martin dal fatto che ha condiviso la finale con uno dei suoi mentori di Monaco, ovvero il membro del Team Full Tilt Erik Seidel, classificatosi quarto.

La vittoria di Martin lo ha reso uno dei più giovani vincitori di un braccialetto WSOP della storia, ma Martin sostiene di avere ancora molto da imparare - e da insegnare ai giovani che aspirano a giocare. Imparare, chattare e giocare con Martin e con gli altri professionisti Full Tilt Poker è possibile solo da Full Tilt Poker.


Martin Klaser

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di Martin Klaser.